Viva la libertà ...
Pro Cultura - Centro Studi Nonesi
VIVA LA LIBERTA', MOJA IL RE DI BAVIERA
Questo interessante lavoro di Alberto Mosca che la Pro Cultura – Centro Studi Nonesi è lieta di presentare ai lettori, ci riporta ad uno dei frangenti più drammatici e romantici che la storia del Trentino possa proporre. Le invasioni francesi di inizio Ottocento, infatti, sono rimaste vive nella trattazione storica locale, sia per gli aspetti puramente politici del dopo Rivoluzione (in cui anche il Trentino, nel suo piccolo, ha giocato un ruolo strategico), sia per il movimento popolare che si è creato in difesa della patria storica e delle tradizioni culturali, sociali e religiose. Otto secoli di impero asburgico quindi non si potevano cancellare così facilmente.
Che la gente non fosse proprio soddisfatta del governo bavarese, a cui Napoleone aveva affidato il Tirolo, divenne subito abbastanza chiaro e la disavventura di Gian Anton Braito rappresenta senz’altro il momento più curioso ed interessante del volume. E’ un racconto che va assolutamente letto e che tasta molto bene il polso al malcontento popolare. Vi si legge l’intero dramma di una popolazione esausta e che a questo punto non esita a passare ai metodi forti e ad imbracciare le armi per difendere i propri diritti.
Sappiamo bene che gli intenti di ribellione della gente trentina e tirolese si sono infranti bruscamente fino a giungere alla fucilazione di Andreas Hofer che aveva messo in forte imbarazzo lo stesso governo asburgico. Il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d’Austria poi, chiuse ufficialmente la vicenda ormai aperta da anni, lasciando un intero popolo in balia delle strategie politiche internazionali che avrebbero poi condotto alla Restaurazione.
Alberto Mosca quindi propone un volume certamente interessante e che ben si inserisce nel panorama editoriale specifico: è denso di informazioni e nel contempo accessibile a diversi tipi di lettura. La presentazione generale del contesto storico è molto utile ad inquadrare la situazione in cui si svolge la seconda parte del libro: la disavventura clesiana di un esattore delle tasse, contro cui si scaglia il nervosismo della gente nonesa. Il libro propone poi una interessante serie di documenti dell’epoca che avvicina molto il lettore alle sensazioni del vissuto popolare; infine si completa con una notevole quantità di immagini e note al testo.
Si tratta quindi di un volume di qualità, svelto e cospicuo che la Pro Cultura – Centro Studi Nonesi promuove volentieri, diversificando così ulteriormente il panorama della propria produzione bibliografica. A tutti, buona lettura.
Ruggero Mucchi
Presidente Pro Cultura – Centro Studi Nonesi
VIVA LA LIBERTA', MOJA IL RE DI BAVIERA
Questo interessante lavoro di Alberto Mosca che la Pro Cultura – Centro Studi Nonesi è lieta di presentare ai lettori, ci riporta ad uno dei frangenti più drammatici e romantici che la storia del Trentino possa proporre. Le invasioni francesi di inizio Ottocento, infatti, sono rimaste vive nella trattazione storica locale, sia per gli aspetti puramente politici del dopo Rivoluzione (in cui anche il Trentino, nel suo piccolo, ha giocato un ruolo strategico), sia per il movimento popolare che si è creato in difesa della patria storica e delle tradizioni culturali, sociali e religiose. Otto secoli di impero asburgico quindi non si potevano cancellare così facilmente.
Che la gente non fosse proprio soddisfatta del governo bavarese, a cui Napoleone aveva affidato il Tirolo, divenne subito abbastanza chiaro e la disavventura di Gian Anton Braito rappresenta senz’altro il momento più curioso ed interessante del volume. E’ un racconto che va assolutamente letto e che tasta molto bene il polso al malcontento popolare. Vi si legge l’intero dramma di una popolazione esausta e che a questo punto non esita a passare ai metodi forti e ad imbracciare le armi per difendere i propri diritti.
Sappiamo bene che gli intenti di ribellione della gente trentina e tirolese si sono infranti bruscamente fino a giungere alla fucilazione di Andreas Hofer che aveva messo in forte imbarazzo lo stesso governo asburgico. Il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d’Austria poi, chiuse ufficialmente la vicenda ormai aperta da anni, lasciando un intero popolo in balia delle strategie politiche internazionali che avrebbero poi condotto alla Restaurazione.
Alberto Mosca quindi propone un volume certamente interessante e che ben si inserisce nel panorama editoriale specifico: è denso di informazioni e nel contempo accessibile a diversi tipi di lettura. La presentazione generale del contesto storico è molto utile ad inquadrare la situazione in cui si svolge la seconda parte del libro: la disavventura clesiana di un esattore delle tasse, contro cui si scaglia il nervosismo della gente nonesa. Il libro propone poi una interessante serie di documenti dell’epoca che avvicina molto il lettore alle sensazioni del vissuto popolare; infine si completa con una notevole quantità di immagini e note al testo.
Si tratta quindi di un volume di qualità, svelto e cospicuo che la Pro Cultura – Centro Studi Nonesi promuove volentieri, diversificando così ulteriormente il panorama della propria produzione bibliografica. A tutti, buona lettura.
Ruggero Mucchi
Presidente Pro Cultura – Centro Studi Nonesi